Portofino blues by Valerio Aiolli

autore:Valerio Aiolli [Aiolli, Valerio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Voland
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

PRIMA

Corradino

1956: Agusta produce e consegna in diversi paesi europei cento elicotteri Bell. La produzione di elicotteri Bell durante gli anni Sessanta arriverà fino a seicento esemplari l’anno.

A Rocky piace molto che suo padre vada veloce in macchina, e che sua madre si spaventi e gli chieda di andare più piano, e suo padre sorrida e vada ancora più forte, e sua madre si aggrappi alla maniglia dello sportello e non dica più niente. Gli piace molto arrivare la sera della vigilia di Natale quando è già buio alla villa di Cascina Costa, che da lontano sembra un’astronave grande grande arrivata a illuminare il paesino. Gli piace molto entrare e rimanere quasi stordito dal calore, e dall’odore di brodo e di arrosto, e dalle canzoni natalizie che vengono su dal giradischi, ed essere sballottato dagli abbracci ruvidi degli zii e da quelli morbidi delle zie e dalle carezze e dagli sbaciucchiamenti delle cugine che gli appaiono quasi delle estranee. A Rocky piace molto l’albero di Natale, talmente pieno di decorazioni da nascondere persino i rami, gli piacciono molto le palline che se le tocchi fanno musica, rimarrebbe lì sotto tutta la sera. A Rocky non piace avere il batticuore di dimenticarsi le parole di quella poesia scritta come ogni anno dalla mamma, un pensiero scherzoso e affettuoso per ognuno dei parenti, che ha dovuto imparare a memoria e adesso dovrà recitare in piedi su una sedia. Non gli piace dover suonare l’Ave Maria di Schubert, o la Marcia turca con la fisarmonica, ogni volta sbaglia qualche nota e vede da come cambiano i sorrisi che se ne sono accorti tutti. Non gli piace dover cantare White Christmas vestito da Bing Crosby. A Rocky piace essere chiuso dopocena nel disimpegno insieme alle cugine per aspettare l’arrivo di Babbo Natale, ogni volta gli sembra quasi di riconoscerlo ma poi invece chi lo sa. Gli piace molto scartare i regali rendendosi conto che è tardissimo, un’ora che quando è a casa a Milano non può nemmeno immaginare possa esistere. Gli piace ricevere una batteria su cui pestare come un forsennato, carrarmati da lanciare sul pavimento, zoo in miniatura. Gli piace alzarsi la mattina dopo quando sono ancora tutti a letto e utilizzare le bestie feroci dello zoo per fare scempio di pecore e pastorelli del presepe di famiglia. Gli piace rotolarsi sulle pelli di leopardo e scovare i buchi prodotti dalle tarme per infilarci le dita e allargarli ancora un po’. Non gli piace capire dalle parole e dagli sguardi che pure per quest’anno i giorni di Natale a Cascina Costa sono finiti, le cugine con cui ormai è diventato amico si ritrasformeranno in quasi estranee, e c’è da tornare a Milano per vivere le lunghe serate con la mamma in attesa del papà che arriva sempre tardi.

A primavera cominciavano ad aspettarne il ritorno sul terrazzo, lei seduta su una poltrona di vimini con un libro in mano, lui su e giù con macchinine, auto a pedali, aerei o missili da far decollare o atterrare.

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